Le nostre Storie

Terra Santa: “Dare to care” a Nes Ammim

Terra Santa: “Dare to care” a Nes Ammim 558 381 admin

Set. 2022 – Nes Ammim in ebraico significa il “miracolo dei popoli”. Un luogo nato per favorire il dialogo e la conoscenza tra cristiani, ebrei e musulmani. Qui, dal 16 al 18 settembre, si è svolto “Dare to care for a Better Future”, incontro promosso dal Movimento dei Focolari nella Terra Santa e rivolto a persone di ogni generazione, nazionalità, credo religioso o convinzione non religiosa. Un’opportunità per condividere alcuni giorni e scoprirsi compagni, attraverso la comprensione reciproca, nella costruzione di un futuro migliore insieme. Per conoscere testimonianze di amicizia tra fedeli di religioni diverse, vedi anche Terra Santa: storie di dialogo ( https://youtu.be/rA0RZISgCfA ).

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La sfida del “prendersi cura”

La sfida del “prendersi cura” 962 541 admin

 

Set. 2022 – Il suo nome significa “miracolo dei popoli” o “segno per i popoli” come si legge nel profeta Isaia (Is 11,10). A Nes Ammim, villaggio di origini cristiane nel nord di Israele, il dialogo e la convivenza tra persone di popoli, fedi, religioni e culture diverse è di casa.

Una location ideale per ospitare l’iniziativa del Movimento dei Focolari che dal 16 al 18 settembre scorsi ha riunito circa 150 persone di diverse fedi e culture, per riflettere e fare esperienza del “prendersi cura”.

CLAUDIO MAINA, Movimento dei Focolari – “Con la pandemia e dopo la pandemia, il tema della cura è presente nel Movimento dei Focolari. Sta nascendo una vera e propria campagna di sensibilizzazione su questo tema”.

Il tema guida di questi giorni è “Dare to care” – “Osare prendersi cura”. Non solo un titolo:

CLAUDIO MAINA, Movimento dei Focolari – “Noi siamo profondamente convinti che è uno stile di vita quello di prendersi cura degli altri. Ci vuole coraggio! Bisogna osare, perché si tratta di uscire dai propri schemi, di uscire dalla propria zona di conforto, per guardare oltre”.

Momenti di riflessione, ma anche spazi di convivialità e condivisione, laboratori, giochi, attività per i bambini, tempo per un po’ di relax, la possibilità di conoscere e partecipare delle diverse tradizioni religiose. L’inizio dello shabbat è stato vissuto con particolare intensità.

Sr. DELPHINE SEEGOOLAM, Chemin Neuf – “È importante conoscersi gli uni gli altri: cosa gli altri credono, chi sono, qual è la loro cultura. In questo modo tutte le nostre barriere cadono e possiamo vivere come fratelli e sorelle”.

“It’s important to know each other’s: what the other believes, who he is, what is its culture, so that all our barriers can crumble down and we can live like brothers and sisters”.

Tra i momenti più attesi, la tavola rotonda con tre relatori di diverse religioni – cristiani, ebrei e musulmani – sulla costruzione di relazioni autentiche, con se stessi, con gli altri, ma anche nella società in cui viviamo e nei confronti dell’ambiente.

La necessità di ogni uomo di essere in rapporto con l’altro, l’importanza di conoscere la propria identità, l’educazione al dialogo, a partire dai leader religiosi, la spinta a uscire dai propri schemi: sono tutti temi affrontati dai relatori e approfonditi in assemblea e nei vari workshop.

Prof. KHALED FURANI, Università di Tel Aviv – “Perché sono qui? Per cosa sto vivendo? Se continuiamo a porci queste domande, forse potremmo sfidare ciò che ci fa sentire a nostro agio e uscire a esplorare nuovi modi in cui arricchire la nostra vita e quella di chi è intorno a noi”.

“Why I am here? What am I living for? By sampling continue to ask this question perhaps we could dare to face what it is just comfortable for us and go out of our way to explore ways in which we enrich our lives but enrich also the lives of those around us”.

SHIRA LEVINE, Rabbi – Kibbutz Hanaton – “Molti dei miei amici hanno scelto di non credere in Dio. Ok, ognuno può credere in quel che vuole – nell’umanità, in se stessi, va bene. Io credo in Dio e nelle persone, e ho scoperto che ho molto in comune con chi ha una fede. A volte riusciamo a capirci meglio rispetto alle persone che scelgono di non credere”.

“Many of my friends chose not to be religious at all. It’s ok, everyone believes in whatever they believe – in the mankind and in themselves, ok. But I believe, I believe in God and I believe in people, and I found that I have a lot in common with people who believe. Sometimes we understand each other’s better than people who choose not to believe”.

Le varie proposte e i momenti liberi, sono stati l’occasione di toccare con mano questa possibilità di interessarsi agli altri ed essere arricchiti dalla loro presenza.

TALAT SHATROUBI, Fureidis – “Il tema di questi giorni mi dà la forza di essere una persona che può aiutare e fare qualcosa di buono per la propria comunità”.

“The subject they do in the three days gives me energy to be a person who can help and who can do good things to our community”.

CHIARA PEZZULICH, Haifa – “È stata una bella esperienza, di convivenza, di amicizia, di incontro: significativa per la vita!”

Spazi e momenti come questo evento del Movimento dei Focolari sono la testimonianza che l’unità desiderata è possibile se tutti si assumono il rischio di “osare prendersi cura”.

SHIRA LEVINE, Rabbi – Kibbutz Hanaton – “Sono molto contenta. È veramente un miracolo che tutte queste persone si riuniscano insieme, è un miracolo che tutti gli ‘ammim’ (popoli) si riuniscano”.

Original post published in cmc-terrasanta.org

 

Cercando insieme la vocazione di Gerusalemme

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Mar. 2020 – Il seminario “Insieme per Gerusalemme“, promosso dal Focolare in Terra Santa insieme all‘Istituto Universitario Sophia (Italia), ha riunito esperti biblici ebrei e cristiani per mettere a fuoco la vocazione di Gerusalemme vista nella Bibbia, ponendo così un fondamento biblico agli obiettivi del futuro Centro internazionale per l’Unità e la Pace a Gerusalemme.

Da diversi Paesi europei, dagli Stati Uniti e da Israele, studiosi di studi biblici e affini hanno partecipato al seminario tenutosi lo scorso 12 marzo 2020 presso l’Abbazia della Dormizione a Gerusalemme. Il professor Yair Zakovitch dell’Università Ebraica di Gerusalemme ha tenuto il discorso principale dal titolo: “Nei giorni a venire, il Monte della Casa del Signore si ergerà sopra i Monti e torreggerà sopra le Colline” (Isaia 2:2): La pace di Gerusalemme nella letteratura profetica”, con risposte moderate dalla dott.ssa Marcie Lenk, studiosa di testi ebraici e cristiani.

In un contesto di crisi sanitaria globale, diversi studiosi di altri Paesi hanno presentato i loro contributi in teleconferenza. Dott.ssa Giovanna Porrino (Italia): “Dio raduna il suo popolo e i popoli di ogni lingua” (Isaia 2 e 66); Prof. Franz Sedlmeier (Germania): “Salmo 87: Gerusalemme, Madre dei Popoli”; Dott.ssa Giovana Czander (USA): “La testimonianza di due o più persone nell’Antico Testamento/Bibbia ebraica”; Dott.ssa Margareta Gruber (Germania): “Spazi di vita urbana per tutti i popoli. La visione della Nuova Gerusalemme nel Libro dell’Apocalisse del Nuovo Testamento” (Ap. 21:1-22:5).

Erano presenti anche due relatori da Israele: Il rabbino David Goodman che ha presentato il suo contributo dal titolo: “La storia antica di Gerusalemme nella tradizione orale ebraica”; e il rabbino Dr. Ron Kronish: “Come possiamo avvicinare la Gerusalemme celeste alla Gerusalemme terrestre?”.

Il rabbino Ron Kronish: “Abbiamo sognato un po’… (sulla) Gerusalemme che vorremmo vedere, la Gerusalemme del futuro, la Gerusalemme delle nostre speranze e dei nostri sogni. Verso la fine della giornata abbiamo anche parlato di come dobbiamo condividere e lavorare insieme per avvicinare la Gerusalemme celeste alla Gerusalemme terrena. È stata una giornata di dialogo, di ispirazione e ha dato a tutti noi una speranza per il futuro in un senso molto reale e tangibile“.

László Berényi, addetto culturale dell’Ungheria in Israele: “… Gerusalemme, in particolare nella Dormitio, dove ci troviamo ora, è diventata un piccolo laboratorio mondiale che cerca di trovare la vocazione di Gerusalemme. E se Gerusalemme ha una vocazione, è proprio questa: riunire persone di diverse nazionalità, di diverse religioni, con prospettive e visioni diverse ma tutte alla ricerca della via dell’unità….“.

L’evento cade nel centenario della fondatrice dei Focolari, Chiara Lubich. Contemporaneamente, presso la Curia francescana di Gerusalemme, è stata allestita una mostra sulla sua vita e sul suo contributo alla Chiesa e all’umanità. Uno dei sogni di Chiara era quello di avere, a Gerusalemme, un Centro che si concentrasse su quattro aree: spiritualità, studio, dialogo e formazione. Tra gli obiettivi del previsto Centro Internazionale per l’Unità e la Pace c’è quello di raccogliere e ospitare eventi di studio e ricerca interreligiosa.


Tutte le presentazioni sono ora liberamente accessibili nella rivista online: Claritas: Journal of Dialogue and Culture, Vol. 9, No. 2 (2020) Together for Jerusalem . Alcuni contributi sotto forma di video sono disponibili su Youtube.

Il seminario, che rientra anche nell’ambito delle attività accademiche dell’Istituto Universitario Sophia, segna l’avvio di un percorso condiviso di ricerca scritturale, che fa sperare in uno scambio proficuo per il futuro.

Contributi dal Mondo

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Regno Unito – 17-03-2020

“Abbiamo appena mandato £250 (circa 268 euro) per il Centro a Gerusalemme. E’ una donazione dalle volontarie del Galles”


Italy – 29-11-2019 – “Together …Seeds of Peace”

The invitation card contains a meaningful design: “The tree of peace” which was done by Francesca Di Pietro, of Colgna Spiaggia (Italy), 12 years old.

More than 170 people from the province of Teramo, Pescara and from nearby territories gathered together for a dinner for a cause entitled “Insieme.. Semi di Pace” (Together… Seeds of Peace) last November 29, 2019.
The event was organised and promoted by the Focolare movement with the collaboration of Associazione “Città Aperta” (Open City Association) which aims to collect funds for the International Center for Unity and Peace Jerusalem.
“The nigh was sealed by mutual hospitality and of benevolence among the adherents of this initiative, because already here, and not only in the Holy Land, a model of a united society in the spirit of universal fraternity: ‘Together… Seeds of Peace’ and hope.”


Repubblica Ceca – 19-11-2019

“La notizia del Collegamento CH del 23 febbraio 2019 sul Centro del dialogo e pace a Gerusalemme ci ha portato tanta gioia e si è iscritta nei nostri cuori. In seguito, fra alcuni membri dell’Opera che quest´anno hanno un giubileo, (cioè compiono gli anni “rotondi”, come si dice qui, di 40, 50, 60, 70…), è nata la proposta di approfittare di quest’occasione per vivificare la vita della comunità e festeggiare il totale dei 19 giubilati insieme, in due gruppi: a Praga nella Cittadella Il Patto ed a Brno presso il focolare. E poi l’idea: invece dei regalini, offrire a tutti la possibilità di contribuire, anche con piccole somme, alla costruzione del Centro a Gerusalemme. L’idea è stata accettata con grande gioia. In quei giorni, ci è capitato fra le mani un segnalibro di Gerusalemme, con il disegno della località del Centro ed una citazione delle parole di Chiara del 1960, a proposito della scaletta. Ancora in tempo siamo riusciti a farlo stampare in ceco, aggiungendo anche il numero di un conto bancario per raccogliere i contributi. Nel programma della festa è stato inserito un momento di presentazione del progetto e sottolineato la sua importanza. Un ospite, che ci conosce poco, ebrea di origine, prendeva delle note e faceva le foto con tanto entusiasmo…
Ispirati dall’evento, alcune persone volevano parlarne anche nelle prossime Mariapoli. E così, finora abbiamo raccolto 1.586,- Euro che il 15 Novembre 2019 abbiamo mandato sul conto bancario riportato sul vostro web. È una goccia, sí, ma crediamo e preghiamo che i cerchi intorno alla pietra buttata nell’acqua si allarghino al piú lontano possibile.”


Francoforte (Germania) – 30-08-19

“Cari Amici, il 15 maggio scorso vi ho inviato 150 euro via trasferimento bancario. Essi provengono da una donazione di due amici musulmani della Germania che hanno voluto contribuire alla realizzazione del Centro per l´unità e la pace a Gerusalemme, appena ne hanno sentito parlare attraverso la notizia del Collegamento.”


Switzerland – 08-2019

28-08-2019: “Good morning! We are a group of young people (between 20-25 years old) from Switzerland and take part in the Focolare Movement. With interest we saw your project when it was broadcasted on the Collegamento CH earlier this year. As a group, we have been financially supporting the international Youth Genfest in Manila with funds that we collected by singing in different churches and collecting money. As the Genfest has ended last year. We were looking for a new project to support. Now, is it correct that you still need money for your center? What is the current situation in terms of planning/construction (this way we can also present the project adequately in the churches). Let us know. Thank you for your answer!”
21-09-2019: “Thank you very much for your information! We have therefore decided to support your project financially with the money that we receive from playing in the 3 churches. Now, tomorrow is our first singing”
29-10-2019: “Just to keep you updated: We have successfully collected money in the two churches!”


Århus (Danimarca) – 11-04-2019

Sabato 6 Aprile avevamo incontro con un gruppo che vuole vivere la spiritualità dell’unità a Århus, una città in Danimarca. Loro vogliono fare qualcosa di concreto insieme per aiutare il nostro movimento, e per questo hanno deciso di dare ogni volta che ci incontriamo soldi per il progetto del centro a Gerusalemme. Non hanno tanti soldi, ma abbiamo detto che tutto, anche le cose piccole, possono aiutare. Hanno pensato di dare questi soldi 3-4 volte all’anno, da incominciare da maggio.

“Last Saturday, 6th of April we had a meeting in a group that lives the spirituality of unity in Århus, a town in Denmark. They want to do something concrete together to help our movement, and therefore they have decided to give money each time they meet for the project in Jerusalem, the Dialogue and Unity Center. They don’t have much money, but we think that also the little things can help. They want to give the money 3-4 times a year, and will begin in May 2019.”

 

“Chiara Lubich Città Mondo”

“Chiara Lubich Città Mondo” 1600 900 admin

 

Feb. – Mar. 2020 – L’appello all’unità lanciato da Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, arriva fino alla città che più di tutte incarna l’incontro tra popoli, culture, e religioni diverse. A Gerusalemme la Custodia di Terra Santa ospita – riadattata – la mostra dedicata al centenario della sua nascita ed allestita a Trento, curata dal Centro Chiara Lubich in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino.

LUIS RIERA, Ufficio Tecnico Custodia Terra Santa – “Una mostra che ha un’area di circa 200 mq. La mostra originale – quella di Trento – è di circa 1000 metri quadri. Noi, come Ufficio Tecnico, abbiamo fatto da ponte tra la Custodia – che ha accolto la mostra – e i curatori in Italia.”

Riferimento della spiritualità di Chiara Lubich è il passaggio del Vangelo di Giovanni in cui Gesù prega il Padre “perchè tutti siano una cosa sola”: un messaggio – indirizzato anche a persone che non hanno un credo religioso – rivolto alle diverse tipologie di visitatori che parteciperanno alla mostra, aperta per due settimane.

YISCA HARANI, Insegnante – “Voglio portare qui un pubblico ebraico perchè voglio che sappiano che queste cose esistono. Solitamente i media sono concentrati solo sui conflitti, sui contrasti tra le persone. E’ cosí rassicurante, rivitalizzante, vedere che c’è collaborazione, che ci sono persone che agiscono con coraggio. Senza essere “naif”, ma rimanendo molto realisti: viviamo in un luogo pieno di conflitti, e anche in mezzo questi conflitti dobbiamo trovare sentieri comuni per cooperare.”

Divisa in quattro parti, tra immagini e materiale video, la mostra “Chiara Lubich Città Mondo” rivela anche il legame che Chiara Lubich aveva con la Terra Santa, nonostante l’avesse visitata una sola volta nel 1956: anche qui si è diffuso il movimento dei Focolari, fin dagli anni ’70.

Fr. FRANCESCO PATTON, ofm, Custode di Terra Santa – “Nel corso della mia vita ho avuto l’occasione di incontrare e salutare Chiara Lubich brevissimamente durante una delle sue visite a Trento. Sono contento che la Custodia di Terra Santa possa ospitare questa mostra, e sono ancora più contento che lei ricordi a un tempo come il nostro e ad una terra come la nostra il valore dell’unità.”

CLAUDIO MAINA, Co-responsabile Movimento Focolari in Terra Santa – “Legato a quella visita di Chiara nel ’56 c’è anche l’idea di avere un luogo fisico a Gerusalemme che testimoniasse che l’unità è possibile. Poi con il tempo quest’intuizione si è precisata nel progetto di un Centro Internazionale per l’Unità e la Pace: è un progetto che stiamo portando avanti e che speriamo presto di poter realizzare. Se c’è un luogo dove ha senso essere una presenza di unità è proprio Gerusalemme.”

Original post published in cmc-terrasanta.org