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Arriva a Gerusalemme la mostra su Chiara Lubich

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Feb.- Mar. 2020 – Inaugurata nella Città Santa la mostra “Chiara Lubich Città Mondo”, prima tappa delle sezioni internazionali, con una sezione dedicata al viaggio di Chiara Lubich del 1956.

“Non credevo che Gerusalemme e i Luoghi Santi avrebbero inciso così sul mio animo (…) ogni pietra diceva una parola, molto di più di una parola, cosicché, alla fine, l’anima era tutta inondata, tutta piena della presenza di Gesù̀”[1].

Chiara Lubich esprime in una intensa pagina di diario l’esperienza dell’unico viaggio che ha fatto a Gerusalemme e in Terra Santa nel 1956. A ricordo ci sono diverse fotografie in bianco e nero, un video-giornale, ma la testimonianza più grande è la presenza attiva della comunità dei Focolari in questa città che proprio oggi, 29 febbraio 2020, inaugura presso la Curia della Custodia di Terra Santa la mostra “Chiara Lubich Città Mondo”, aperta fino al 14 marzo prossimo. L’esposizione riproduce quella attualmente aperta al pubblico presso le Gallerie di Piedicastello a Trento (Italia), curata dal Centro Chiara Lubich in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino.

Si tratta della prima delle sezioni internazionali che, nell’anno dedicato al centenario di Chiara Lubich, si ripeteranno anche a Città del Messico, Sidney, Mumbai, San Paolo, Algeri e Nairobi. Un primato simbolico, questo di Gerusalemme, città-culla delle tre grandi religioni monoteiste, casa per molti popoli. Qui la comunità dei Focolari è presente dal 1977 con il mandato di contribuire a realizzare quell’unità che, proprio in questa terra, Gesù aveva chiesto al Padre.

Anche a Gerusalemme il percorso espositivo della mostra, riproposto in un formato ridotto e riadattato, racconta i momenti significativi della vita della fondatrice dei Focolari, il suo pensiero e la sua opera, attraverso documenti, scritti autografi e materiale fotografico. Ma questa edizione ha una sua specificità, offerta solo a chi la visita qui: una sezione dedicata al rapporto tra la fondatrice dei Focolari e Gerusalemme, come spiega Claudio Maina co-responsabile dei Focolari in Terra Santa. “Abbiamo voluto portare a Gerusalemme questa mostra per far conoscere più in profondità la vita, la spiritualità e l’opera di Chiara, ma anche per testimoniare il rapporto che l’ha legata a questa città. In realtà, Chiara è stata a Gerusalemme una sola volta e per pochi giorni. Ma da quel viaggio ha avuto inizio una storia che continua fino a oggi: anche in Terra Santa, infatti, oggi ci sono persone che hanno accolto la spiritualità di Chiara e la vivono”.

Una parte della mostra è dedicata anche al grande sogno di Chiara per questa città segnata profondamente da divisioni e ferite storiche: che nascesse un centro di spiritualità, studio, dialogo e formazione all’unità. “Un sogno, un’intuizione che via via si è precisata – racconta Terese Soudah – nel progetto del Centro per l’unità e la pace: progetto a cui da anni stiamo lavorando e che, malgrado tante difficoltà, va avanti e speriamo presto di poter realizzare”.

Tra le autorità presenti, il Nunzio e Delegato Apostolico a Gerusalemme, mons. Leopoldo Girelli, il rappresentante del Patriarcato dei Latini, Padre Stéphane Milovitch, direttore dell’ufficio dei Beni Culturali della Custodia di Terra Santa, oltre agli amici cristiani, ebrei e musulmani che compongono la famiglia dei Focolari in Terra Santa.

A causa dell’emergenza Coronavirus la delegazione italiana non ha potuto partecipare, ma si è fatta presente attraverso contributi video. Così il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che ha augurato la miglior riuscita della mostra per poter portare nel mondo il messaggio che Chiara Lubich ha dato al Trentino e all’Italia. Il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, ha espresso l’augurio che attraverso questa mostra la spiritualità di Chiara ricordi a questa terra così travagliata il valore dell’unità, frutto della preghiera di Gesù, ancora così attuale.

In un messaggio video, Anna Maria Rossi e Giuliano Ruzzier, curatori della mostra a Trento con Maurizio Gentilini, hanno introdotto il percorso espositivo: “Abbiamo pensato a un progetto che non si limitasse soltanto alla città di Trento, ma, come è stato nella vita di Chiara, si allargasse fino agli ultimi confini della terra, comprendendo tutti e cinque i continenti”.

Al taglio del nastro il Nunzio, mons. Girelli, ha richiamato l’estrema attualità del messaggio di Chiara: “Qui a Gerusalemme potremmo invertire le parole del titolo della mostra e chiamarla: Chiara Lubich, mondo città, perché dal mondo questa mostra è giunta nella città per eccellenza, la città santa, la città dell’unità, della fraternità, del dialogo tra le religioni, tra i popoli”.

Stefania Tanesini

[1] Chiara Lubich, Scritti Spirituali/1: L’attrattiva del tempo moderno, Citta Nuova Editrice, p.172-179

Original post published in www.focolare.org

 

Gerusalemme: La città di tutti

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Terra Santa: Storie di dialogo

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Gerusalemme: il “Centro per l’Unità e la Pace”

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“Amatevi come io vi ho amato” – Il 32esimo Convegno Ecumenico di Vescovi

“Amatevi come io vi ho amato” – Il 32esimo Convegno Ecumenico di Vescovi 1600 900 admin

 

Nov. 2013 – Si è svolto a Gerusalemme nei giorni scorsi il 32esimo Convegno Ecumenico dei Vescovi amici dei Focolari, dal titolo “La reciprocità dell’amore tra i discepoli di Cristo”.

Nato dall’iniziativa di Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari, e su impulso di Giovanni Paolo II, il convegno riunisce vescovi da ogni parte e chiesa del mondo, cattoliche e non.

Vescovi ortodossi, anglicani, metodisti, luterani e cattolici, si sono riuniti per una quattro giorni di incontri all’insegna della comunione e della condivisione.

In una terra in cui si respira molto la difficoltà della convivenza tra tante denominazioni e confessioni diverse, il Convegno Ecumenico ha rappresentato l’occasione per vivere una comunione che, se non ancora teologica e dottrinale, è una comunione di cuore.

S.E. ROBIN SMITH, Vescovo anglicano diocesi di St. Albans – “Ci ritroviamo ogni anno, vescovi da ogni parte del mondo e di ogni confessione diversa, per vivere insieme l’unità in Gesù Cristo. Nel rispetto di tutte le nostre differenze, tradizioni e dottrine, crediamo molto profondamente di poter vivere insieme, perchè Gesù è in mezzo a noi.

Veniamo per essere testimoni del fatto che l’unità è possibile. Anche con tutte le differenze, è possibile rispettare e anche amare il nostro fratello o sorella, diverso da noi. Perchè Gesù è in loro tanto quanto è in noi.”

Significativo è stato l’incontro con il Patriarca Greco-ortodosso Teofilo III, che ha accolto i rappresentati delle varie chiese in un clima di fraternità e amicizia. Malgrado la drammaticità della divisione che separa la chiesa ortodossa dalle varie confessioni cristiane, l’incontro al Patriarcato è stato un segno di speranza per il cammino verso l’unità.

Una volontà, quella dell’unità, manifestata dal patto di amore scambievole che i vescovi si sono scambiati all’ombra della “Scaletta”, il luogo che secondo la Tradizione ha visto Gesù pregare perchè tutti fossero uno…

CLAUDIO MAINA, Movimento Focolari Terra Santa – “La Scaletta sono i resti di una antica scala romana che collega il Cenacolo alla valle del Cedron. C’è una tradizione che colloca in questo posto la preghiera di Gesù per l’unità. Secondo questa tradizione Gesù, dopo l’ultima cena, recandosi all’Orto degli ulivi avrebbe qui pregato per l’unità. È una tradizione che al movimento dei Focolari piace particolarmente perchè il nostro spirito è proprio fondato sull’unità.”

S.E. ARMANDO BORTOLASO, Vicario Apostolico Emerito di Aleppo – “Ci incontriamo e tutti insieme facciamo questo patto dell’unità. Con cui ci promettiamo di amarci come Gesù ci ha amati, pronti a dare la vita uno per l’altro, nella diversità delle fedi.

Vogliamo andare in profondità e vivere l’amore reciproco tra vescovi, scambiandoci esperienze in uno spirito di fraternità, convinti che se ci amiamo a vicenda realiziamo quello che è l’ecumenismo del cuore.”

Un programma denso e ricco di incontri, scandito anche da numerose visite nei luoghi santi di Gerusalemme e dintorni, come la Basilica della Natività a Betlemme, il Santo Sepolcro e il Cenacolo, luogo che forse più di ogni altro segna quella differenza-unione che ha caratterizzato le riflessioni del Convegno Ecumenico.

S.E. PIERRE MOUALLEM, Arcivescovo Emerito Chiesa Greca Melchita di Galilea – “La carità è la strada migliore. Dio è amore, e in quell’amore possiamo trovare la strada per l’unità.”

S.Em. MILOSLAV VLK, Cardinale e arcivescovo emerito di Praga – “La strada per raggiungere l’unità è vivere il Vangelo e dare testimonianza comune, di diverse chiese, del Vangelo, della parola di Dio. Vivendo la parola di Gesù si crea l’unità.

Non dipende dalle nostre forze, ma dalla forza di Gesù Cristo e dello Spirito Santo”

S.E. ARMANDO BORTOLASO, Vicario Apostolico Emerito di Aleppo – “Lo Spirito Santo ha bisogno di vescovi delle varie chiese che si vogliono bene, che si amano…poi lo Spirito Santo farà il resto! Ma se non c’è questo incontro, questa conoscenza, questo clima di fraternità, pronti a dare la vita l’uno per l’altro, lo Spirito Santo non può fare niente.”

Original post published in cmc-terrasanta.org